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SAN BONAVENTURA DA BAGNOREGIO

San Bonaventura da Bagnoregio – Opera Sacra di Raffaele Ciotola

L'Opera Sacra di San Bonaventura da Bagnoregio

L’opera pittorica dedicata a San Bonaventura da Bagnoregio è oggi conservata ed esposta nella Chiesa di San Francesco a Bagnoregio (Viterbo), dove accompagna la devozione dei fedeli.

Un Capolavoro di Maestria Artistica

Quest’opera nasce dall’incontro tra tecniche tradizionali e soluzioni innovative. Ogni dettaglio, curato con precisione, restituisce un’immagine di intensa bellezza e profondità. La pennellata appassionata e l’uso di una tavolozza vibrante trasformano la tela in un esempio mirabile di arte sacra contemporanea, capace di dialogare con il passato pur restando attuale.

Un Ponte tra Passato e Presente

Il dipinto si configura come un collegamento tangibile con la storia e con la figura di San Bonaventura, uno dei grandi protagonisti del pensiero medievale. Le radici a Bagnoregio e il legame con Viterbo riaffiorano nella composizione pittorica, facendo percepire allo spettatore una continuità ideale tra tradizione e modernità, tra fede e contemplazione.

San Bonaventura: il Dottore Serafico

Nato nel 1217 a Bagnoregio, San Bonaventura è stato teologo, mistico e filosofo tra i più influenti della scolastica medievale. Conosciuto come il “Dottore Serafico”, ha lasciato un patrimonio di opere che ancora oggi illuminano la riflessione cristiana. Il dipinto restituisce questa eredità spirituale in chiave visiva, permettendo a chi osserva di entrare in dialogo con la sua vita e il suo pensiero.

Una Testimonianza Visiva di Fede

Oltre alla resa estetica, l’opera si propone come strumento di meditazione e contemplazione. Ogni tratto comunica pace, introspezione e sacralità, invitando lo spettatore a immergersi nella dimensione spirituale del santo. La presenza del dipinto in qualsiasi spazio genera un’atmosfera di serenità e devozione, elevando l’esperienza del visitatore oltre il puro fatto estetico.

Conclusione

Questo dipinto non è solo un oggetto artistico, ma un tributo alla vita e alla saggezza di San Bonaventura da Bagnoregio. Rappresenta un ponte tra tradizione e innovazione, tra la storia e il presente, tra la fede e l’arte. La sua forza risiede nella capacità di unire maestria tecnica e intensità spirituale, confermandosi come un capolavoro destinato a lasciare un segno duraturo.

Il Maestro Raffaele Ciotola nasce a Napoli il 17 ottobre 1964, sostenuto da una madre attenta e sensibile che promuove i suoi studi, assecondando la sua indole artistica. Consegue il diploma di maturità artistica e quello di Maestro d'Arte all'Istituto Statale d'Arte "Filippo Palizzi" di Napoli nel 1983.
Fin da giovanissimo si dedica alla pittura in modo professionale e, dopo aver esordito nel 1980 in occasione di una mostra collettiva nella sua città natale, proseguirà partecipando ad altre collettive e personali in numerose città italiane fino al 2002 (Piano di Sorrento, S.Anna a Napoli, Miano, Viterbo, Milano). Viene premiato dal prof. Franco Girosi, insigne artista napoletano del secolo scorso, con la medaglia d'oro alla Biennale Nazionale di Arte sacra a Torre del Greco nel 1980.

Fondamentali per la sua formazione gli incontri con il prof. Franco Girosi e con l'artista Luigi Signore, considerato al momento tra i migliori scultori presepiali in Italia. Intraprende anche gli studi musicali, frequentando il corso di canto presso il Conservatorio di Napoli, ma l'incontro avvenuto a Roma nel 1987 con il maestro Renato Guelfi, cantante lirico e pittore, sarà determinante per la sua crescita professionale, tanto da portarlo ad esibirsi come cantante in alcuni teatri nazionali (Lecce, S.Maria di Leuca, Ronciglione, Villa Pignatelli a Napoli).
Tra i riconoscimenti a lui attribuiti si menzionano: la medaglia d'oro al Premio "La Triade", Palazzo Sormani - Sala del Grechetto - Milano; il diploma d'onore a S.Anastasia, Napoli. Al 2002 risale la mostra personale nella Tuscia, in occasione della quale espone per la prima volta alla Sala Anselmi di Viterbo.
Il suo stile pittorico e la sua produzione si contraddistinguono per l'uso intenso del colore e per gli effetti chiaroscurali, esprimendo una libertà creativa ed un'energia vitale smisurata. Il suo lavoro non nasconde emozioni forti ed eloquenti, lasciando a chi osserva una speranza, una luce, quella che conduce oltre la solitudine sfumando ruoli e convenzioni sociali.
Infatti, dalla fine degli anni '90, la sua attività si concentra maggiormente su temi di attualità e risente dell'impegno civile speso contro l'omofobia e i comportamenti discriminatori, rendendosi propugnatore di messaggi anticonformisti, tuttavia ispirati da valori etici universali. Ha creato tre movimenti artistici: la "Stop Homoph Art", "Rock Art Ciotola" e "Finger Art Ciotola". È così che ai paesaggi e alle visioni oniriche, a quelle ermetiche e metafisiche della prima fase, si sostituiscono opere di riflessione e giudizio, che vengono ben accolte dal pubblico e dalla critica, suscitando anche l'attenzione di Jean-Louis Cougnon, Capo Divisione presso la Direzione generale del Parlamento Europeo.

Riconoscimenti e Movimenti Recenti


  • L'opera "La Madonna di Fatima" è entrata a far parte della collezione permanente del Museo di Fatima in Portogallo, segnando un prestigioso riconoscimento internazionale per l'arte sacra contemporanea.
  • Nel 2018 ha creato il movimento artistico "Rock Art Ciotola" con lo scopo di abbellire personaggi famosi di tutto il mondo in stile Rock. L'intento è quello di tatuare i soggetti, soprattutto dalle spalle verso l'estremità del collo, per elevarne l'aspetto ai massimi livelli estetici, con rispetto e senza intenti caricaturali.
  • L'opera d'arte "Italia contro il razzismo", dedicata alla lotta al razzismo, è stata apprezzata per corrispondenza dal Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella.
  • L'opera "San Bonaventura da Bagnoregio" è ora esposta nella Chiesa di San Francesco a Bagnoregio (Viterbo), dopo essere stata collocata inizialmente nella Concattedrale dei Santi Nicola, Donato e Bonaventura.
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